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RIFORMA COSTITUZIONALE DELL’ORDINAMENTO GIURISDIZIONALE. LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE GARANTISCE LA TERZIETA’ DELLA MAGISTRATURA?

Categoria : Diritto Costituzionale

RIFORMA COSTITUZIONALE DELL’ORDINAMENTO GIURISDIZIONALE. LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE GARANTISCE LA TERZIETA’ DELLA MAGISTRATURA?

Con la votazione del 30 ottobre 2025, in seconda lettura a maggioranza assoluta, il Senato ha ufficialmente approvato il disegno di legge costituzionale, proposto dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, recante “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare”. A questo punto è necessario, per modificare definitivamente le norme costituzionali emendate, che sia indetto un referendum confermativo, con il quale verrà data la possibilità alla popolazione di esprimere il proprio consenso o dissenso sulla riforma.

Di seguito, brevi cenni in riferimento all’iter modificativo di cui all’art 138 della Costituzione, una analisi delle norme oggetto di modifica e qualche diversa opinione sul tema.

Pubblicato il 17/11/2025
PUO’ UN “SOLO” EPISODIO DI VIOLENZA ASSISTITA INTEGRARE L’AGGRAVANTE EX ART 572, COMMA 2, C.P.?

Categoria : Diritto Penale

PUO’ UN “SOLO” EPISODIO DI VIOLENZA ASSISTITA INTEGRARE L’AGGRAVANTE EX ART 572, COMMA 2, C.P.?

Questa interessante pronuncia della Corte di cassazione affronta nuovamente il delicatissimo tema relativo alla circostanza aggravante ad effetto speciale di cui al comma 2 dell’art. 572 c.p.

Stando alla recente decisione degli ermellini, che hanno annullato, sul punto, la sentenza rinviando alla Corte di Appello per un nuovo giudizio, la c.d. aggravante della “violenza assistita” non è integrata da un solo episodio di violenza o maltrattamento commesso in presenza di minori, ciò in ragione del fatto che tale unico, e sicuramente grave, evento non è valutato come idoneo a rispettare il requisito strutturale dell’abitualità dei maltrattamenti e non è di per sé in grado di comportare un concreto rischio di compromissione dello sviluppo psicologico e fisico del minore che vi assiste.

Di particolare interesse è, quindi, analizzare quale sia la valenza che tale aggravante deve avere, prendendo in considerazione, tra i vari parametri, anche quelli inerenti alla coerenza sistematica e strutturale della stessa in relazione al nostro ordinamento giuridico.

Pubblicato il 06/11/2025
DIFFAMAZIONE E SOCIAL NETWORK. LA CASSAZIONE ARGOMENTA IN MERITO AL CONCETTO DI “PRESENZA VIRTUALE”

Categoria : Diritto Penale

DIFFAMAZIONE E SOCIAL NETWORK. LA CASSAZIONE ARGOMENTA IN MERITO AL CONCETTO DI “PRESENZA VIRTUALE”

Con la pronuncia della Suprema Corte di cassazione n. 29458 del 12 agosto 2025, è stata nuovamente esaminata la fattispecie delittuosa ex art 595, c.3, c.p. consistente nella diffamazione aggravata dall’utilizzo di un mezzo di pubblicità quale è, a pieno titolo, il social network Tik Tok.

Aspetto interessante di questa pronuncia è l’approfondita analisi del concetto di presenza della persona offesa, nella particolare accezione di “presenza virtuale”. In particolare, la Corte, rigettando il ricorso proposto dall’imputato, ha sancito che sussiste l’ipotesi di diffamazione aggravata anche quando la persona offesa è presente nella “live” nella quale viene insultata.

Pubblicato il 27/10/2025
PUO’ LA CONCESSIONE DI UN’INTERVISTA AVERE CONSEGUENZE PREGIUDIZIEVOLI SULLA PROSECUZIONE DEL REGIME DI SEMILIBERTA’?

Categoria : Diritto Penale

PUO’ LA CONCESSIONE DI UN’INTERVISTA AVERE CONSEGUENZE PREGIUDIZIEVOLI SULLA PROSECUZIONE DEL REGIME DI SEMILIBERTA’?

La Corte di Cassazione con la pronuncia n. 32915 del 6 ottobre 2025, avente come antefatto la nota vicenda del Delitto di Garlasco, ha respinto il ricorso proposto dal Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Milano, riaffermando un’importante principio di diritto in materia di concessione della misura trattamentale della semilibertà, ossia che la valutazione sottostante la concessione della stessa deve tassativamente essere ancorata ai risultati ottenuti dal detenuto intra moenia, ossia nel proficuo completamento del proprio programma trattamentale.

Di conseguenza non è censurabile la condotta dello Stasi che, una volta uscito dalla Casa Circondariale di Bollate, aveva reso un’intervista al noto programma nazionale “Le Iene”, in quanto non è di per sé ostativa alla concessione o al mantenimento di benefici penitenziari.

Infine, con la sentenza in oggetto, la Suprema Corte invita a ragionare su una tematica attuale e importante, soprattutto in casi così mediatici come è stata ed è la vicenda dell’omicidio di Chiara Poggi, ossia se sia giusto che venga concessa ai condannati in via definitiva per omicidio, la possibilità, durante l’espiazione della pena, di rendere interviste.

Pubblicato il 20/10/2025
Il reato di trattamento illecito dei dati personali: una recente pronuncia della Suprema Corte specifica la definizione di nocumento

Categoria : Diritto Penale

Il reato di trattamento illecito dei dati personali: una recente pronuncia della Suprema Corte specifica la definizione di nocumento

Secondo la Suprema Corte, che si è espressa sul tema con la sentenza del 25 agosto 2025, n. 29683, il nocumento, ossia quel danno costituente la fattispecie di reato ex art 167 D. Lgs. 196/2003, è integrato anche dalla pubblicazione, su un gruppo Facebook, di una fotografia che ritrae la persona offesa e la propria figlia minorenne già pubblicata su Whatsapp, senza che vi sia stato il consenso espresso.

Pubblicato il 07/10/2025
Modifiche alla procedibilità di Ufficio di alcune fattispecie di reato introdotte dalla Riforma Cartabia: una recente sentenza della Corte di Cassazione sez. V penale del 16 marzo ci offre lo spunto per tornare sull’argomento.

Categoria : Diritto Penale

Modifiche alla procedibilità di Ufficio di alcune fattispecie di reato introdotte dalla Riforma Cartabia: una recente sentenza della Corte di Cassazione sez. V penale del 16 marzo ci offre lo spunto per tornare sull’argomento.

Con la sentenza n° 11229 del 16 marzo 2023, la Corte di Cassazione, sezione V penale, ha risolto il problema della intervenuta procedibilità a querela della fattispecie di reato di furto aggravato in presenza di un ricorso inammissibile, affermando come il mutato regime di procedibilità non determini alcuna possibilità di incidere “un giudicato sostanziale” che si è già formato ed i cui effetti retroagiscono al momento del mancato instaurarsi di un valido rapporto processuale.

Pubblicato il 30/03/2023
Rito abbreviato, mancata impugnazione e riduzione di pena a seguito della Riforma Cartabia: una recente pronuncia del Tribunale di Teramo che rigetta la richiesta di rimessione in termini.

Categoria : Diritto Penale

Rito abbreviato, mancata impugnazione e riduzione di pena a seguito della Riforma Cartabia: una recente pronuncia del Tribunale di Teramo che rigetta la richiesta di rimessione in termini.

Con ordinanza del 9 marzo 2023 il Tribunale di Teramo, a scioglimento della riserva assunta, ha rigettato la richiesta della difesa dell’imputato, decaduto dalla facoltà di richiedere il rito abbreviato, di essere rimessa in termini per l’accesso al rito, non ritenendo applicabile la disciplina prevista dall’art. 442 co. 2 bis c.p.p., che prevede una riduzione ulteriore di 1/6 della pena irrogata con la sentenza di condanna emessa nel giudizio abbreviato, quando l’imputato e il suo difensore abbiano rinunciato ad impugnare il provvedimento, anche a fatti commessi prima della entrata in vigore della riforma Cartabia (30.12.2022).

Pubblicato il 16/03/2023
Rimessioni in termini per la richiesta di giudizio abbreviato al fine di beneficiare del migliore regime sanzionatorio previsto dall’art. 442. Co. 2 bis c.p.p. introdotto dalla riforma Cartabia: una interessante pronuncia del Tribunale di Perugia depositata il 31 gennaio 2023 (Sentenza n° 130/23).

Categoria : Diritto Penale

Rimessioni in termini per la richiesta di giudizio abbreviato al fine di beneficiare del migliore regime sanzionatorio previsto dall’art. 442. Co. 2 bis c.p.p. introdotto dalla riforma Cartabia: una interessante pronuncia del Tribunale di Perugia depositata il 31 gennaio 2023 (Sentenza n° 130/23).

Con la sentenza n° 130/23 depositata in data 31 gennaio 2023, il Tribunale di Perugia ha ritenuto applicabile la disciplina prevista dall’art. 442 co. 2 bis c.p.p. anche a fatti commessi prima della entrata in vigore della riforma Cartabia (30.12.2022) rimettendo in termini l’imputato che era decaduto dalla facoltà di richiedere il rito abbreviato ed individuando una serie di condizioni affinchè possa essere accolta la richiesta di rimessione per beneficiare dell’ulteriore sconto di pena prevista dall’art. 442 co. 2 bis c.p.p.

Pubblicato il 14/02/2023
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